La mia ricetta dei brownies ai lamponi
I brownies – che prendono il nome dal loro colore brown = marrone – nascono negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento. Si legge che una delle prime ricette è stata preparata da un pasticcere di Chicago che aveva ricevuto il compito di creare un dolce che fosse simile ad una monoporzione di torta e che si potesse consumare facilmente anche fuori dalla tavola.
Sappiamo che i brownies hanno diverse varianti, e tra queste c’è la versione senza cacao che simpaticamente si chiama blondie; ma io vi racconterò di quella con i lamponi perché per me l’accoppiata cioccolato e frutti rossi vince su tutto.
Questo è l’articolo in cui vi confesso che sono un po’ scarsa nel preparare i dolci, in particolare le torte. Il palato viene quasi sempre soddisfatto – per fortuna sulla combinazione di ingredienti ci prendo – ma con la tecnica faccio spesso i conti: a volte non lievita a sufficienza e a volte troppo; a volte la superficie è troppo cotta e a volte l’interno è ancora crudo; a volte sono troppo friabili altre invece soffici e compatti.. insomma chi mi conosce bene, conosce bene anche le mie NON abilità in pasticceria. Ma ci sto lavorando.
Premetto che ho la tendenza a cercare ricette sempre: senza latte, senza burro, senza yogurt, senza.. in sostanza tutto ciò che in pasticceria è utile alla buona riuscita di un dolce. Questo perché: a. non sono una grande consumatrice di latte e derivati; b. in casa mia scarseggiano – anzi fino all’età di 19 anni non sapevo neanche come fosse fatto il burro.
Ebbene di recente (novembre 2020) ho avuto un atto di altruismo e ho preparato dei brownies con la ricetta “originale” che vede come ingrediente principale il burro.
La ricetta
Ammetto che è stato molto semplice, pochi ingredienti e difficoltà di preparazione adatta ai NON pasticceri come me. Iniziamo con:
- 250 g di zucchero a velo che sbatto con 3 uova
- 200 g di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria insieme a 250 g di burro (mi vien male a pensarci, secondo me potremmo usarne anche meno, ma non fidatevi)
A parte mischio:
- 75 g di farina 00
- 50 g di cacao amaro
- 1 cucchiaino da caffè di lievito per dolci
- un pizzico di sale
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia (che io ho dimenticato, quindi suppongo non sia essenziale)
Unisco tutto in una ciotola e mescolo fino ad ottenere un composto uniforme.
Per ultimo, aggiungo 125 g di lamponi e in un attimo rovescio tutto nella pirofila imburrata. Consiglio furbo (Cit.): in alternativa al burro, io uso spesso l’olio di cocco – tutto ciò sempre per la questione che con meno burro vivo meglio. Attenzione: deve piacervi perché il cocco si sente anche dopo la cottura.
Forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti, e io cosa faccio? Esattamente l’opposto di quello che i pasticceri più scaramantici consigliano: guardo il forno in preda all’ansia da lievitazione.
Terminata la cottura la superficie appare al tatto quasi elastica, la lascio rassodare e questo è il risultato finale, prima di tagliare le monoporzioni:
Vi starete chiedendo: com’era?
Sarà che io sono un’amante folle del cioccolato fondente, ma ho rischiato che mi creasse dipendenza – se non fosse che era sicuramente molto calorico e il senso di colpa io lo sento che pesa sul coppino (e sui fianchi!).
Quindi tutta questa fatica per dirmi che il segreto per la buona riuscita di un dolce è il burro? Non mi avrete mai.
Mentre vado a cercare la ricetta dei brownies senza burro – questa è una sfida! – vi lascio in compagnia di Carmen Consoli e una malinconica Parole di burro.