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Ammetto di avere una grande fortuna: ho un fidanzato a cui piace cucinare e gli viene anche particolarmente bene. In questi numerosi anni di condivisione non c’è stato un giorno in cui, se insieme, mi abbia fatto patire la fame: prende davvero sul serio la questione! 

Lui è uno di quelli che, pur vivendo all’estero, pianifica i pasti ed è sempre alla ricerca di prodotti italiani da consumare in cucina; perché lo sappiamo che noi italiani siamo un po’ patriottici lontani da casa.

Ho provato ad attuare la sua stessa tecnica, quella della pianificazione dei pasti, ma sono un po’ improvvisatrice da questo punto di vista. Apro la dispensa, apro il frigo: quello che c’è cucino e anche abbastanza frettolosamente.

 

Come molti, parto sempre dal presupposto di dover consumare un pasto completo che comprenda tutti i macro nutrienti previsti dai nostri amici esperti di nutrizione: una porzione di verdure, una porzione di proteine, una porzione di carboidrati, una piccola porzione di grassi, e così via…

Proprio perché oltre a questo tema non c’è nient’altro di studiato, a volte pur di comprendere all’interno dello stesso pasto tutte le componenti citate, tiro fuori degli abbinamenti totalmente discutibili…

 

Ma lasciamo stare il punto di vista del mangiare sano e del rimanere in forma, faccio questo grande sforzo nutrizionale solo in funzione del fine settimana in cui il fidanzato di cui scrivevo sopra – si, è sempre lo stesso – torna in auge e chissene frega dei macro nutrienti, l’importante è che ci sia sostanza: “salsiccia e guanciale non sono mica proteine?” mi chiede puntualmente. Devo però ammettere che proprio questi due sono degli alimenti che si prestano particolarmente bene sui primi piatti, dove li abbiamo utilizzati hanno infatti donato alla ricetta quel pizzico di carattere.

 

Tuttavia, ci sono momenti in cui anche il pesce ha la sua parte in cucina. Effettivamente, se devo dare un giudizio personale, il suo piatto che ricordo con maggiore goduria sono delle mezze maniche con pesce spada, pomodorini e melanzane saltate: una ricetta che con il tempo non ha conquistato solo me.

 

Ma parliamo della ricetta a cui sto dedicando questo racconto.

La scorsa estate, sempre lui, aveva sviluppato questa fissa per gli spaghetti con le vongole, presente tutt’ora. Ogni martedì, giorno di mercato nella nostra zona, comprava una buona quantità di vongole e la sera riuniva intorno al tavolo tutta la famiglia. Quindi noi commensali, costretti all’assaggio, mangiavamo sti benedetti spaghetti con le vongole e valutavamo la ricetta con un pollice in giù o un pollice in su. Insomma, doveva trovare la ricetta vincente! E devo dire che ad un certo punto ci è arrivato.

 

Ma del resto da uno che cerca in tutti i modi di replicare la famosa ricetta dei “paccheri alla Vittorio” – ben tre stelle Michelin – cosa ci si può aspettare?

Visto che la sto decantando molto bene scrivo a seguire la ricetta che io ho reputato vincente.

 

 

Ingredienti per 6 persone – o si fa bene o non si fa proprio
  • 2 kg di vongole 
  • 800 gr di linguine
  • aglio, olio, sale, pepe
  • 4 pomodori secchi
  • 5 acciughe – o per i più sofisticati della colatura di alici
  • zeste di limone
  • prezzemolo

 

Procedimento

Di buon mattino mettere le vongole a bagno con acqua e sale, tanto sale, per farle spurgare; è necessario cambiare l’acqua ogni 3-4 ore. Conversare – con le vongole – aiuta a farle aprire 😄

 

Giunto l’orario di preparazione della cena, scolare e sciacquare le vongole sotto l’acqua corrente, versarle in una padella vuota e cuocerle a fuoco vivo finché non si aprono del tutto. 

Successivamente, toglierle dal fuoco e liberarle dal guscio, il cuoco di casa suggerisce di conservarne qualcuna con il guscio per l’impiattamento. 

Fondamentale: tenere da parte l’acquetta che hanno prodotto in padella. 

 

Poi, in un tegame far soffriggere aglio, olio, pomodori secchi a pezzettini e i primi tre filetti di acciuga. Versare poi le vongole senza guscio e lasciarle insaporire qualche minuto a fiamma media. 

Una volta insaporite, rimuovere l’aglio e dopo averla filtrata con un panno, aggiungere l’acquetta delle vongole al soffritto – passaggio chiave – e lasciare asciugare un paio di minuti il sughetto.

 

Nel frattempo cuocere la linguina – o spaghetto buono – e scolarla al dente conservando un po’ di acqua di cottura, e tuffarla poi nella padella delle vongole a mantecare. Consiglio furbo (cit.): salate poco l’acqua della pasta all’inizio, il condimento si porta dietro sapidità a sufficienza. 

Regolare di pepe e amalgamare fino a raggiungere la cremosità desiderata, aggiungendo un mestolino dell’acqua di cottura conservata se serve. 

Infine, a fuoco spento aggiungere un giro d’olio e per i più arditi un cucchiaio di colatura di alici, in alternativa i filetti di acciuga rimasti – circa un paio.

Servire in porzione abbondante – gli 800 gr in 6 servono a bilanciare la quantità del condimento – e terminare l’impiattamento con alcune zeste di limone che daranno freschezza al piatto, e per chi gradisce anche del prezzemolo a pezzettini.

 

Impiattamento finale delle nostre linguine con le vongole © Angela L

 

Cosa servire come antipasto? Tartina di pane tostato con salmone affumicato oppure una bella impepata di cozze.

 

Complicato? Vi assicuro che farete un figurone 😎

 

Per rispecchiare lo spirito di questo momento, vi lascio con Musica leggerissima di Colapesce e Dimartino.

 

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