Cefalù e dintorni: cinque ristoranti della tradizione
Le vacanze estive del 2020 hanno portato molti di noi a rivalutare la terra in cui ci troviamo e a scoprirne un pezzo in più. Io ho scelto la Sicilia, per la precisione Cefalù.
Cefalù è un piccolo centro sulla costa settentrionale, situato circa 70 km a est di Palermo e parte del Parco delle Madonie. Fa parte dei borghi più belli d’Italia per la sua grande rilevanza culturale e storica, infatti la sua Cattedrale è stata dichiarata patrimonio dall’Unesco.
Il nostro punto preferito in cui fare un bagno e goderci il mare cristallino era la zona rocciosa ai piedi di via Giudecca, poco fuori dal centro storico. Per chi ama la sabbia invece ci sono la piccola e super fotografata spiaggia del Porto Vecchio, e la spiaggia principale e molto estesa che costeggia tutto il lungomare.
Sono rimasta entusiasta di tutto: mare, cibo, comunità locale. Ma ciò che più aspettavo, era di assaggiare la versione originale di tanti piatti della tradizione siciliana; e infatti questo racconto sarà interamente dedicato a una parte della cucina tradizionale siciliana 😋
Prime tra tutte le arancine (nella zona in cui sono stata si pronuncia al femminile!), per me rigorosamente alla carne. Croccanti come non mai e farcite di un ragù spaziale – altro che la versione molliccia che troviamo al mercato il martedì mattina. Se passate da qui dovete assolutamente provare quelle del Gran Caffè Santa Lucia.
Seguite da: cannolo siciliano – mai mangiato uno così buono e che si faccia digerire così bene; gelo di melone – dolce che probabilmente mangerei fino a star male – adoro la sua consistenza e il suo sapore fresco; granita siciliana, che goduria insieme alla brioches! Le mie preferite: pistacchio, mandorla, gelso.
Noi abbiamo provato il cannolo e la granita al Bar Duomo e ci sono piaciute tanto!
Per non parlare poi della rosticceria, classica e mignon; della caponata (ne ho provate di tutti i gusti); degli spaghetti ai ricci di mare (favolosi!); delle busiate in tutte le salse (ormai la mia pasta preferita); delle cipolle di Giarratana; dei peperoni mbuttunati; delle cotolette di melanzana; della frittura di pesce. E potrei andare oltre.
Insomma, uno spettacolo per il palato! Un po’ meno per la linea, ma a quella ci si pensa durante l’inverno – non sotto Natale, ovvio 😄
“Si ma dove hai mangiato tutto questo?” penserete. Ed ecco che arriva il momento in cui vi suggerisco i ristoranti in cui sono stata bene.
La Locanda del Marinaio è moderno ristorante di pesce che regala diversi tocchi di creatività ai suoi piatti. Fortunatamente ci hanno riservato un tavolo con la cucina a vista: godere di tutti i profumi e spiare le preparazioni è stato molto piacevole. Molto buoni i secondi di pesce, ma il dolce ci ha stupido particolarmente: un cannolo siciliano rivisitato nella forma con ricotta al pistacchio, banale, penserete, ma era davvero equilibrato e buono.
La Botte è ristorante legato alla tradizione e in cui ci si sente a casa grazie alla grande cortesia del personale. Qui ho mangiato il piatto di busiate più buone della vacanza, se sono ancora presenti a menù le suggerisco: una goduria accompagnate ad un buon bicchiere di Catarratto! Ma non dimenticatevi della caponata e dei crudi di pesce, sono eccezionali!
Cortile Pepe il figlio del proprietario de La Botte ha aperto questo ristorante con l’intenzione di rivisitare in chiave moderna parte dei piatti della tradizione. Si tratta di un locale più ricercato rispetto ai precedenti e con una cucina più elaborata; un cortile interno molto romantico, un servizio impeccabile e la possibilità di gustare uno dei loro cocktails prima e durante la cena. Il piatto che ci è rimasto nel cuore: gli spaghetti ai ricci di mare, se tornano a menù non potete perderveli!
Proseguendo verso Gibilmanna, abbiamo avuto il piacere di cenare in un luogo immerso nel verde e da sempre un riferimento per le famiglie della zona: Spaccio Colombo. Un ristorante (e non solo!) in cui la semplicità fa da padrona e le ricette sono quelle di casa. Qui ho apprezzato tantissimo le cotolette di melanzane (tassativamente fritte), la classica caponata e tra i dessert il loro famoso gelo di melone, sento ancora la sua freschezza! Il consiglio dei locali è di provare assolutamente la pasta con i tenerumi 😉 si tratta di un piatto della tradizione più antica, difficile da trovare a menù.
L’ultimo suggerimento, invece, si trova nel comune di Castelbuono, a circa 30 minuti di auto da Cefalù; patria del mio panettone preferito in assoluto: Fiasconaro, una tradizione familiare iniziata negli anni Cinquanta. Se non l’avete ancora provato, il prossimo natale dovete assolutamente rimediare! A meno che non siate di passaggio quest’estate: il loro negozio merita una visita e ovviamente un assaggio, infatti qui è possibile degustare il panettone tutto l’anno e in diverse forme – noi lo abbiamo comprato e ci abbiamo fatto colazione le mattine seguenti! 😁
Il ristorante in cui abbiamo cenato a Castelbuono si chiama Nangalarruni ed è famoso per i suoi funghi freschi, che vale la pena assaggiare! Hanno infatti diversi percorsi culinari sul menù per assaporarli su diverse ricette. Anche in questo caso troverete una cucina semplice ma molto varia, e delle temperature sicuramente più fresche rispetto alla costa: copritevi!
La nostra Italia ci regala e possiede da sempre delle chicche imperdibili su tutto il territorio. Tra i propositi del post-pandemia c’è sicuramente quello di scoprire molto di più il territorio che mi circonda.
Che dite, puntare l’attenzione solo sul cibo convince di più? 😎