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A volte nei viaggi non conta tanto il quando ma il dove e nemmeno conta tanto la distanza percorsa, piuttosto verso dove.

2018, Settembre

 

Macao, ultima tappa del nostro viaggio in Oriente. Assieme ad Hong Kong è una delle regioni amministrative speciali della Cina. Colonia portoghese dal XIV secolo fino al 1999 quando il Governo centrale di Pechino ne riassunse la sovranità; nonostante questo gode ancora di un alto grado di autonomia e così sarà per i cinquant’anni successivi al passaggio da Portogallo a Cina (come è stato tra Inghilterra e Cina per Hong Kong) e dunque almeno fino al 2049.

 

A Macao ho trovato ciò che non mi aspettavo: Las Vegas!

 

Il famoso Casinò Lisboa. © Valeria DG

 

Potrete infatti trovare il Casinò più grande al mondo: il Venetian Macao Casino con tanto di ponti, fiumi artificiali e gondole.

 

È davvero strano trovare in un paese così fortemente anti-americano o anti-occidentale qualcosa di così molto identificativo degli Stati Uniti, mi domando infatti cosa accadrà, anche qui, allo scadere dei cinquant’anni concessi come periodo di transizione da Portogallo a Cina.

Proprio il gioco d’azzardo è la principale attrattiva a Macao, molti Cinesi e Hongkongers “migrano” qui il fine settimana per divertirsi confidando nella buona sorte, infatti al Ferry Terminal dal quale siamo partiti (Sheung Wang) era pieno di gente pronta a salpare. Esiste un altro punto di partenza per Macao e si trova a Kowloon, nel caso vi troviate dall’altra parte della baia potrebbe essere la stazione a voi più comoda.

Una volta sbarcati dovrete cambiare moneta in Pataca (con una C!): il cambio è più o meno simile a quello euro – HK$ e cioè 1 a 10.

Noi non abbiamo “approfittato” dei Casinò, abbiamo preferito visitare il centro dove potrete trovare la cosa più famosa (e dire quasi unica) di Macao: le rovine della Cattedrale di San Paolo, costruita per volere dei gesuiti nel 1563, distrutta da un incendio nel 1601, ricostruita grazie al missionario gesuita italiano Carlo Spinola (genovese). Nel 1762 i gesuiti vennero espulsi da Macao e la Cattedrale fu adibita a caserma, nel 1835 un incendio la distrusse risparmiando solo la facciata barocca ammirabile ancora oggi e nel 2005 dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità assieme a tutto il centro storico, capace di trasportarvi per un attimo in un ambiente molto “portoghenji style”!

 

Facciata della cattedrale di San Paolo vista dalla scalinata principale. © Valeria DG

 

Facciata della cattedrale di San Paolo vista dalla salita per la Fortezza di San Paolo. © Valeria DG

 

È stata la classica “gita fuori baia” di andata e ritorno in un giorno, ma sono comunque riuscita a cogliere lo stacco netto tra Cina, Hong Kong e Macao perché davvero sembra di tornare per un attimo in Europa.

Ci siamo rifocillate in un posticino molto carino, vicinissimo al centro e alle rovine, si chiama Furu Furu, nulla di tipico, ci siamo fatte ingolosire dal Club Sandwich che si è rivelato infatti molto buono e abbondante, siamo ritornate a Hong Kong senza morire di fame nonostante la scarpinata per il centro, la visita alle rovina e la salita alla Fortezza di San Paolo al Monte dalla quale di si può ammirare un bellissimo panorama della città:

 

Panorama di Macao visto dalla Fortezza di San Paolo. © Alessandra Z

 

e scorci di Las Vegas:

 

Il Casinò Lisboa visto dalla fortezza di San Paolo. D’altronde non a tutti piace l’arte moderna 😉 © Valeria DG

 

È stato molto divertente bighellonare per Macao soprattutto quando, prendendo il pullman sbagliato ci siamo trovate dall’altra parte dell’isola rispetto a quella desiderata; ce ne siamo accorte al capolinea dunque abbiamo preso un taxi per tornare indietro, scena impagabile è stata vedere Alessandra alzare il braccio per fermare il taxi e sentirla esclamare “Ma questo qui c’ha la maschera!!” io “…eh?!” e poi capii:

 

Scatto rubato dell’autista fotofobico e germofobico del taxi alla naftalina. © Valeria DG

 

Il taxi era totalmente impregnato di qualche sostanza disinfettante, mi ricordava la naftalina ma in una quantità tossica. Tra il caldo, lo stare sul sedile posteriore e l’odore il mio stomaco ha resistito eroicamente ma a stento!

 

Nel taxi tentando disperatamente di inalare nafta il meno possibile. © Valeria DG

 

Prima di ripartire dovete portare ai vostri cari i famosi biscotti alle mandorle di Macao:

 

Biscotti alle mandorle di Macao. © Valeria DG

 

Per le strade del centro troverete diversi “promoter” che vi inviteranno ad assaggiarli e a entrare nelle negozio o nella bakery che li produce. Sono buoni e…strani: la sensazione che ho avuto è stata di un biscotto composto di polvere di mandorle compressa e stampata a forma di biscotto ricamato; molto friabile ma al contempo compatto, all’apparenza un biscotto qualsiasi ma dopo averlo mangiato se ne avverte la pesantezza, penso abbia un apporto calorico spropositato per millimetro quadrato!

 

CONSIGLI UTILI PRE-PARTENZA

  • Il più importante di tutti: portate SEMPRE con voi il Passaporto e i documenti. Non potreste raggiungere Macao senza passaporto nemmeno partendo da Hong Kong, non vi farebbero imbarcare.
  • Scaricate un’App VPN per poter comunicare con il resto del mondo e vi consenta di collegarvi più o meno liberamente anche solo per tradurre qualcosa. Ricordate che l’inglese o qualsiasi altra lingua che non sia il cinese non vi servirà e che anche i gesti sono diversi, addirittura i numeri espressi con le dita delle mani;
  • Come consigliato nell’articolo su Hong Kong e Pechinoprima di partire contattate la vostra banca e chiedete che rendano possibili gli acquisti con la carta di credito che porterete con voi (vale anche per molte prepagate) per il tempo in cui soggiornerete a Pechino. Se avete in programma di spostarvi anche a Macao o Hong Kong segnalatelo, in questo modo le transazioni saranno autorizzate per il periodo della vostra permanenza, ma qualsiasi altra transazione al di fuori di tale periodo o fuori dai territori da voi indicati saranno bloccati o vi arriverà il classico alert.

 

Ringrazio moltissimo Alessandra, Federico e le loro adorabili bestioline (Nala The Golden Retriver, Milù The Typhoon Watcher e Marmocchio detto Moccio) per la loro ospitalità e disponibilità oltre che per averci regalato la possibilità di vivere questo viaggio, questa storia, questa esperienza che qui, dopo sei aerei, due battelli, tre città stato, tre cambi valuta, mille follie e tremila risate, si conclude tra tanta commozione nel riviverla e tanta voglia di tornare di nuovo in questa strana, pazza e meravigliosa Cina.

 

Hong Kong Dollars, Pataca di Macao, Renminbi cinesi, © Valeria DG

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