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Era appena iniziato febbraio ed erano alcuni mesi che le restrizioni in corso non ci permettevano di mettere il naso fuori città.

Ma finalmente in Lombardia avevamo semaforo giallo: potevamo uscire dal nostro comune di residenza e andare in gita, come alle scuole elementari.

A febbraio fa ancora molto freddo, generalmente, e la voglia di scorrazzare sulla neve è sempre tanta; ma soprattutto c’era giusto quella piccola necessità di prendere una bella boccata d’aria fresca (o ghiacciata nel nostro caso).

Quindi un venerdì sera di metà febbraio carichiamo la macchina con l’attrezzatura invernale e ci spariamo un viaggio di tre ore e mezza per raggiungere Livigno, lontani dalla metropoli.

Parto dal presupposto che non avevo esperienza della montagna d’inverno. Mi piace fare hiking ma non scio, quindi ho sempre raggiunto la montagna durante la stagione estiva e primaverile; ma grazie alla preziosa consulenza di chi vive la montagna tutto l’anno sono riuscita ad arrivare piuttosto preparata.

Ciononostante quella sera, appena arrivati a Livigno, ci siamo fermati al primo distributore aperto per fare gasolio – lo sapevate che esiste quello anti-gelo? – e appena scesa dalla macchina ho ripercorso a mente tutte le raccomandazioni sulle temperature serali; infatti tra il momento del pagamento al totem del distributore e il momento vero e proprio del rifornimento, ho dovuto chiedere il cambio 😅 Mai sentito un freddo simile, eravamo sui -20°C !

 

Livigno completamente innevata © Angela L

 

 

GIORNO 1

L’indomani mattina si stava facendo spazio una giornata meravigliosa. Quel weekend Livigno si stava preparando alla settimana successiva in cui avrebbe ospitato i vacanzieri sulle piste da sci: tutte le piste erano battute, tutte le strade pulite (nonostante i diversi metri di neve) e tutte le attività commerciali e i ristoranti erano aperti.

Il sole splendeva e ci siamo fatti suggerire un itinerario dal proprietario dell’hotel: abbiamo percorso le piste (chiaramente vuote) a piedi seguendo parallelamente il fiume Spol, su e giù seguendo la morfologia della valle. Il paesaggio era meraviglioso e Livigno dall’alto appare come un presepe.

 

 

Passeggiata tra le piste © Angela L

 

IL PRANZO PANORAMICO

Giunti all’orario di pranzo scopriamo che poco più in alto rispetto alla nostra posizione si trova il Ristoro Tea Borch. Ci avremmo messo poco a raggiungerlo a piedi, ma vuoi non sfruttare un gentile passaggio per provare l’esperienza della motoslitta? E così è stato…

Nonostante le basse temperature, il sole ci ha permesso di pranzare all’aperto. Abbiamo apprezzato il panorama completamente bianco e ci siamo goduti il momento in compagnia di un calice di vino rosso per scaldarci e dei pizzoccheri per rimanere sul tradizionale 😋

 

La vista dal Ristoro Tea Borch © Angela L

 

Terminato il pranzo siamo tornati a valle, questa volta a piedi. Abbiamo concluso il nostro giro con una bella tazza di tè caldo tra le mani e ci siamo preparati per la cena, di cui però non vi parlerò perché secondo non solo il mio parere non è stata assolutamente all’altezza delle aspettative.

 

La passeggiata di ritorno a valle © Angela L

 

GIORNO 2

L’ultimo pranzo a Livigno cascava a fagiolo con il giorno di San Valentino, per questo abbiamo deciso di regalarci un’esperienza.

 

IL PRANZO DELLA DOMENICA

Quando mi trovo in una città che non conosce faccio spesso affidamento al sito della guida Michelin per scegliere il ristorante in cui pranzare o cenare. In questo caso non è stato troppo complicato perché la guida suggerisce solo due locali su Livigno e noi abbiamo optato per il ristorante dell’hotel Camana Veglia.

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal servizio, dagli interni e chiaramente dal menù.

Come antipasto abbiamo optato per la CREME BRÛLÉE AL FORMAGGIO GROTTA DI LIVIGNO CON PROSCIUTTO SAN DANIELE E SCHIACCIATINA

Come primo piatto abbiamo assaggiato i FUSILLONI CON RAGÙ DI CINGHIALE IN BIANCO CON ASPARAGI, PANCETTA CROCCANTE E SCAGLIE DI PECORINO

Come secondi ci siamo dedicati alla carne con SECRETO IBERICO ALLE SPUGNOLE E MADEIRA CON PATATE GRATINATE e GUANCIALE DI MANZO BRASATO A BASSA TEMPERATURA AL SASSELLA CON PUREA DI PATATE

E per finire, vuoi non dividere un dessert? Abbiamo quindi preso la CRÈME BRÛLÉE ALLA NOCCIOLA CON BROWNIES E GELATO ALLA VANIGLIA

Sazi e soddisfatti siamo usciti dal ristorante e siamo tornati a passeggiare a -10°, non aspettavo altro per la mia digestione!

 

La sala del ristorante Camana Veglia © Angela L

 

 

DOVE DORMIRE

Abbiamo prenotato le due notti presso l’Hotel Le Alpi dove il soggiorno è stato molto piacevole anche grazie all’accoglienza dei suoi proprietari. L’hotel è stato ristrutturato nel 2016 e questo era evidente guardando le camere: belle, spaziose e soprattutto funzionali. Inoltre, la posizione era perfetta: a una decina di minuti a piedi dal centro, direttamente affacciato sulle piste (per gli amanti dello sci) e ai piedi della Val Federia, uno spettacolo innevata!

 

La vista dalla camera dell’Hotel Le Alpi © Angela L

 

Voto: 10, nonostante le temperature sfidanti. Consiglio un weekend a Livigno, soprattutto ora che l’inverno è alle porte e gli amanti della neve lasciano il letargo!

 

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