Perché Sanremo è Sanremo: le nostre opinioni
“Voglio proprio vedere
E voglio proprio vedere
Sì, e voglio proprio vedere
Come va a finire”
(Vasco, Vado al massimo – Sanremo 1982)
È arrivato quel momento dell’anno, quello in cui le famiglie, gli amici, i parenti si riuniscono per vedere Sanremo e nessuno può esimersi da avere un’opinione: positiva o negativa che sia. Non è importante cosa diciamo, ma abbiamo tutti la necessità di parlarne. Il Festival è parte della cultura e della tradizione italiana e, per me, febbraio è sempre stato il mese della canzone. I miei genitori hanno sempre guardato il Festival e la sera della finale si poteva stare alzati fino a tardi ad ascoltare le canzoni. Ricordo che da ragazzina mia mamma comprava la rivista TV Sorrisi e Canzoni e mi piaceva seguire e imparare i testi dal giornale, nel giro di una settimana le canzoni che mi piacevano di più le sapevo a memoria.
Non possiamo parlare del Festival senza dire qualcosa sulla sua storia… sarò molto breve.
LA STORIA DI SANREMO
Il Festival nasce nel 1951 nel Salone delle feste del Casinò Municipale di Sanremo. Il pubblico era seduto intorno a tavolini e i cantanti si esibivano mentre si cenava; vinse la gara Nilla Pizzi con la canzone “Grazie dei fiori”, la prima vincitrice del Festival.
Nel 1953 i partecipanti aumentano, la stampa inizia ad interessarsi e due anni dopo fu la volta della prima diretta televisiva, con il debutto mediatico la kermesse ha ascolti ed inizia ad essere chiacchierata.
Nel 1958 Domenico Modugno canta “Nel blu dipinto di blu” che divenne una delle canzoni più celebri della musica italiana ed entrò nella storia a livello internazionale.
Sul palco sono passati molti cantanti che hanno portato nuove musicalità e modernità, basti pensare a “24.000 baci” di Adriano Celentano che ha portato in scena il rock’n’roll e anche il movimento sul palco.
Gli Anni ’60 entreranno nella storia per cantanti straordinari: Mina con le “Mille bolle blu”, Little Tony, Lucio Dalla, Luigi Tenco con “Ciao amore, ciao” anche se il finale fu tragico.
Nel 1977 la sede cambiò e si scelse il Teatro Ariston, si aprì lo spettacolo alla musica internazionale e sul suo palco si fecero salire ospiti stranieri.
Gli anni ‘80 sono gli anni del festival chiacchierato e diverse conduzioni, anche se il vero mattatore del Festival è sempre stato lui, il Pippo Baudo nazionale che ha condotto ben 13 edizioni. Molti degli artisti italiani con riconoscibilità e fama sono passati dal palco di Sanremo, alcune volte le canzoni non si posizionavano sul podio, ma hanno avuto un successo radiofonico che ha superato qualsiasi tipo di aspettativa e la visibilità era tale da essere un ottimo punto di partenza.
Gli scandali non sono mai mancati e negli anni l’eccessiva satira, il vestito troppo succinto o qualche episodio particolare hanno sempre dato ai media l’input per poterne scrivere o parlare per intere settimane.
Nella mia memoria, oltre alla farfallina di Belen che temo abbia oscurato qualsiasi tipo di canzone quell’anno, rimane la protesta di un uomo che minacciò di buttarsi dalla galleria dell’Ariston gridando che il festival sarebbe stato vinto da Fausto Leali; Pippo Baudo lo placò come quasi un salvatore ma non ricordo chi vinse 😕.
Arriviamo così al 2022, secondo voi potevo non essere appiccicata alla TV?
Certo che sì… aspetto le serate come quando a 13 anni aspettavo i nuovi episodi di Beverly Hills 90210 e dovevo capire se Dylan si sarebbe fidanzato con Brenda o con Kelly.
SANREMO 2022
E non sono l’unica… ebbene sì, siamo in tre in un gruppo whatsapp di commento: io, un’amica e mia cugina. La verità è che siamo delle fan sfegatate del Festival e dobbiamo raccontarci ogni minimo particolare, come se fossimo la giuria demoscopica. Un merito particolare va a mia cugina, la mia ciliegina colorata su una torta di panna, colei che colora la vita con la sua risata contagiosa e che riesce a prendermi sempre in giro senza farmi arrabbiare; lei c’è sempre, qualsiasi gruppo propongo o esperienza, soprattutto culinaria ma sicuramente non sportiva 😜
Dimenticavo.. sono contagiosa! Le mie due figlie impazziscono per Sanremo e così parte un tabellone di valutazione sui vestiti e sulle canzoni.
Ecco le mie opinioni di quest’anno del Festival 2022 e non solo le mie, ma di questo stuolo di donne.
Sono state 4 serate all’insegna della musica con dell’intrattenimento non troppo spinto, niente cantanti stranieri, niente interviste troppo lunghe, non troppe promo… insomma la musica ha fatto da padrona com’è giusto che sia.
Amadeus l’ho trovato più sciolto degli anni precedenti, forse dovuto anche al fatto che è il suo terzo Festival come conduttore e questo si è notato anche nel rapporto con i cantanti, si sono sentiti tutti liberi di poter dire una parola prima o dopo l’esibizione, cosa che tempo fa non succedeva. In una situazione standard i concorrenti avrebbero sceso la scalinata e cantato senza poter dire altro. L’unico appunto, gli strass sulle giacche erano un pochino eccessivi, mi servivano gli occhiali da sole di Dargen D’amico 😜.
Come non parlare del pubblico… dopo un anno in cui in platea e in galleria non c’era nessuno, quest’anno hanno fatto sentire ai cantanti, ma anche a casa, il calore di un pubblico capace di farsi travolgere dalle emozioni, li ho visti ballare… ballare a Sanremo! Cose mai viste prima!
Un accenno va fatto anche alle spalle femminili del conduttore, più le serate si sono addentrate nella gara e più hanno preso piede sulla scena dell’Ariston e di questo sono contenta; ero un pochino stanca della bella presenza femminile a cui però non veniva lasciato un reale contributo. Le ho viste emozionate, con la voglia di mettersi in gioco e la capacità di intrattenere il pubblico soprattutto nelle ultime serate.
L’orchestra non si può non nominare ma solo per dire che è stato tutto perfetto.
Parliamo della musica che ha un lato estremamente soggettivo e per cui posso darvi la mia opinione. La prima e la seconda sera dopo aver ascoltato tutti i 25 brani in gara mi sono rimaste nel cuore quattro canzoni “Brividi” di Mahmood e Blanco, “Ogni volta è così” di Emma, “O forse sei tu” di Elisa e “Sei tu” di Fabrizio Moro. Altre canzoni mi sono entrate in testa, le sto cantando da qualche giorno e sicuramente avranno un grande successo radiofonico.
Devo soffermarmi su alcuni cantanti che più di altri mi hanno colpito, non posso scrivere di tutti altrimenti vi terrei qui inchiodati a leggere per ore.
Una nota di merito, per me, va ad Achille Lauro per la sua grande creatività, per lo straordinario spirito di scoperta: la sua spettacolarizzazione non passa mai inosservata, l’ho trovato estremamente frizzante non entrando mai nell’eccessività. Ho apprezzato tantissimo l’esibizione con Loredana Bertè, la poesia che le ha dedicato e nell’esibizione della serata finale il saluto a Mara Venier, uno spirito quasi d’altri tempi.
Come non scrivere di Dargen D’amico, ha fatto ballare il pubblico e io sono una delle persone a cui la canzone “Dove si balla” è entrata in testa e non si schioda, anzi vi dirò di più: in casa balliamo con questa musica. Lui coerentemente ha portato gli occhiali da sole tutte le sere e perché non farli portare anche all’orchestra? Certo, ho visto i musicisti divertiti ed effettivamente l’ho trovata una trovata interessante, un unico gruppo unito.
Oltre alla canzone e alla voce spettacolare, devo scrivere di Emma per farle un elogio all’eleganza quasi da Sanremo di altri tempi: vestiti raffinati, di classe e corretti per la serata; non ci dimentichiamo che è una gara in un teatro e con una visibilità nazionale.
Come non accennare al Fantasanremo, anche i cantanti in gara hanno cercato di far di tutto per farne parte e non dimentichiamo il primo della mischia che ha coinvolto anche Amadeus a citare sul palco “papalina” che è stato Sangiovanni 😄.
Arriviamo al finale le premiazioni sono state:
- Premio della critica Mia Martini: Massimo Ranieri
- Premio Lucio Dalla: Gianni Morandi
- Premio Sergio bardotti al miglior testo: Fabrizio Moro
- Premio Giancarlo Bigazzi per migliore composizione musicale: Elisa
Il podio:
- classificato: Mahmood e Blanco
- classificato: Elisa
- classificato: Gianni Morandi
Che ne pensate?
Ora dobbiamo aspettare gli Eurovision Song Contest 2022 che quest’anno si terranno a Torino, in Italia.
Ci rivediamo per il prossimo Festival di Sanremo 2023, speriamo possa essere al teatro Ariston con le mie due compagne di viaggio!