Toledo: la città delle tre culture
L’idea che avevo di Toledo prima di visitarla e capirla era quella di una pittoresca cittadina non lontana da Madrid e famosa per la produzione di spade; poi è successo che la storia mi abbia attraversato come un treno, quasi come vedere un film scorrere ad altissima velocità e si è fatta viva in me la convinzione che se Madrid è la reale (in tutti i sensi) capitale della Spagna, Toledo è senza dubbio quella morale; Toledo stava per afferrare “il titolo” ma la Storia, si sa, devia repentinamente come il corso di un fiume, il fiume Tago in questo caso.
IL CORSO DELLA STORIA
Già i Romani avevano capito l’importanza strategica di questa città: nel 192 a.C. la conquistarono perchè situata su un promontorio circondato da un fiume e nel centro della Penisola Iberica, ma furono i Visigoti a renderla grande e darle per la prima volta, nel VI secolo d.C., il titolo di Capitale del Regno.
Nell’VIII Secolo la città fu poi conquistata dai Musulmani che, “ingolositi” dalla notizia di faide interne al Regno Visigoto, decisero di invadere la Penisola Iberica; alcune città caddero, come Cordova, mentre altre, compresa Toledo, si consegnarono spontaneamente a seguito di un accordo tra le parti: i Visigoti avrebbero potuto mantenere i loro beni e i loro poteri a patto di riconoscere l’autorità del Califfo e di pagare un tributo annuale per ogni loro suddito di religione cristiana. #accordi 😉.
Nonostante la conquista musulmana un numero significativo di ebrei e cristiani rimase in città e godette di libertà di culto; gli arabizzati erano chiamati Mozárabe, nel caso dei cristiani visigoti, e Dhimmis o Gente del Libro, nel caso degli ebrei o zoroastriani. Pagani, politeisti o atei dovevano necessariamente convertirsi all’Islam, in caso contrario avrebbero incontrato la morte. I Musulmani furono tolleranti insomma, ma non troppo; per similitudine non per principio.
Ed eccoci a una delle ultime curve del corso del fiume: dopo il susseguirsi di Pagani-Cristani/Ebrei-Musulmani, tagliano il traguardo i Cristiani con la Riconquista. Durante questo periodo la tradizione di tolleranza proseguì e la ricchezza culturale della città, data dal confluire di saperi, di lingue e tradizioni, permise il nascere della famosa Scuola di traduttori di Toledo che prosperò grazie alla ricchezza delle biblioteche arabe e il sapere ormai fluente della lingua araba da parte del popolo. Ben presto però i Cristiani, tollerati in precedenza dai Musulmani, optarono per l’espulsione di questi ultimi (e degli ebrei) dalla Penisola e per la conversione delle moschee in chiese; la stessa Cattedrale di Toledo fu infatti costruita sulla ex Grande Moschea.
La sua costruzione fu una “dichiarazione ufficiale”: il Cristianesimo è tornato nel cuore della Spagna per rimanere per sempre. I Cristiani furono tolleranti insomma, ma anche loro non troppo; per convenienza non per principio.
LA CURVA INASPETTATA
Toledo vide in questo periodo il momento di suo massimo splendore: divenne famosa per le sue spade, si costruirono non solo la Cattedrale Gotica ma anche monasteri, ospedali, chiese e conventi; Carlo V, nipote di Ferdinando e Isabella, imperatore del Sacro Romano Impero, fece di Toledo la sua residenza principale (nell’Alcázar, termine di origine araba che significa “fortezza”) conferendole a pieno titolo il nome di Città Imperiale, la Capitale appunto.
Ma Filippo II, figlio di Carlo V, scelse Madrid come Capitale dell’Impero; si pensa per una ormai troppo massiccia presenza e importanza del Clero nella città e anche (forse soprattutto) per ragioni “pratiche”: la città con le sua ripide pendenze, stradine strette e posizione arroccata, poco si confaceva al disegno imperiale di Filippo II. #èstatobellomaciao
Discendendo il fiume e saltando d’un balzo, come da una rapida, nell’Età Contemporanea, vediamo Toledo invasa dai Francesi che la saccheggiarono nel XIX secolo, chiusero i monasteri adibendoli ad altri usi, come magazzini ad esempio; ciò portò a un calo drastico della popolazione la quale progressivamente abbandonò la città.
Toledo, dopo questa rapida caduta, riappare nella storia come una fragorosa cascata quando il Generale Franco, durante la Guerra Civile Spagnola, deviò qui la sue forze nazionaliste nella loro avanzata verso Madrid. Fu un’azione simbolica: la città era legata all’anima cattolica della Spagna dai tempi dei Visigoti ed era per questo importante che non cadesse nelle mani dei “senza Dio” repubblicani. Grazie al valore storico di questa strenua difesa della città, Toledo fu dichiarata nel 1940 Monumento Nazionale e questo consentì la conservazione della sua bellezza architettonica.
IL TAGO SFOCIA NELL’ETERNO
Toledo è oggi Capitale della regione Autonoma di Castilla-La Mancha e dichiarata nel 1986 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.
Ora che sapete perchè visitare Toledo, vediamo in concreto come farlo 😊
Se state programmando un weekendino a Madrid (nel caso vi consiglio una lettura previa del mio articolo sulla Capitale), dedicate un giorno alla visita di questa magnifica città, farlo è molto semplice e non è necessario noleggiare un’auto.
Recatevi alla Stazione di Atocha-Renfe di Madrid, precisamene all’ufficio vendite Renfe situato dove c’è il Giardino Botanico della stazione, non mi sto a dilungare sul perché proprio in quello, ma andate lì perché solo lì vendono i biglietti per Toledo; c’è un treno ogni ora sia in andata che in ritorno, tempo di percorrenza 30 minuti circa.
Già all’arrivo in stazione vi troverete in un monumento: la stazione di Toledo, in stile Neo-Mudejar. Il Mudejar era uno stile in voga nel Medioevo che consisteva nel rinnovare edifici musulmani in stile cristiano, ma la stazione venne costruita nel 1920 sotto il regno di Alfonso XIII che la volle in linea con lo stile architettonico della città.
Non perdete tempo a fare le foto ora! Avrete tempo in seguito! Ora correte nel piazzale della stazione, salite sul bus turistico e affrettatevi a prendere i migliori posti al secondo piano panoramico! Se non vedete il pullman attendete e non prendete il taxi, la stazione infatti nel 1991 divenne Monumento e per questo è una dei punti di interesse toccati dal tragitto del City Sightseeing bus che senz’altro passerà di lì a breve dal vostro arrivo.
Per visitare Toledo, contrariamente a Madrid, ha senso investire in questo mezzo perchè, come avrete ormai capito, la morfologia della città si riassume in: “cucuzzolo attorniato dal fiume” e aver la possibilità di scendere e salire a qualsiasi fermata vi renderà la visita non solo più semplice (il bus prevede un’audioguida) ma anche possibile in un giorno solo. Il biglietto si aggira intorno ai 20 €, sale a 30 € circa se aggiungerete la vista alla Cattedrale, tappa fondamentale ma vedete voi se farlo nell’orario stabilito da questo operatore o andare per vostro conto alla biglietteria della Cattedrale.
Una volta preso posto, preparate la macchina fotografica, a brevissimo scenderete al Mirador Toledo. Il bus fa una sosta di 5 minuti per consentirvi di fare qualche foto. C’è anche un bar quindi se volete rilassarvi al belvedere potete tranquillamente aspettare uno dei prossimi bus che passerà a breve.
Salite di nuovo sul bus e godetevi il percorso. Vi consiglio di fare un giro completo per poi, una volta passati nuovamente dal Mirador, scendere qui: Puente de San Martín.
Attraversatelo e dirigetevi verso il Monasterio de San Juan de los Reyes, Monastero francescano voluto dai Re Cattolici e fondato nel 1477 per celebrare sia la nascita del loro figlio Giovanni sia la vittoria della battaglia di Toro del 1476, la quale assicurò definitivamente il trono di Castiglia a Isabella e l’unione dei regni di Portogallo e Spagna sotto Isabella stessa e il suo consorte Ferdinando. Fu concepito come mausoleo dei monarchi cattolici ma costoro scelsero poi Granada come luogo di sepoltura in seguito alla Riconquista del 1492. Ancora una volta Toledo è arrivata seconda per un soffio.
Dopo la visita al Monastero proseguite verso la Sinagoga. Fu costruita nel 1260 sotto il regno di Alfonso X; committente e finanziatore dell’opera era la Comunità Ebraica di Toledo mentre gli architetti erano Musulmani (lo stile è infatti tipicamente Mudejar). Vi consiglio la visita dunque, per altro molto breve, perchè il suddetto mix di culture che contribuì alla sua realizzazione la rende il simbolo della convivenza pacifica di tre popoli che la Storia ha sempre visto avversari.
Al termine della visita immergetevi nel quartiere ebraico, ricco di negozi e botteghe interessanti; attraversandolo arriverete al tesoro: la meravigliosa Catedral Primada de Santa María de Toledo, Chiesa Madre della Diocesi di Toledo. Ci vorrebbe un articolo a parte solo per raccontarla, la visita guidata dura infatti circa 2 ore ma vi assicuro che voleranno! Tutte le persone che vi ho portato esordivano con “così tanto?” per poi alla fine esclamare “NO! É già finito!?”.
Finita la visita indugiate pure tra negozi e souvenir del centro fino ad arrivare a Plaza de Zocodover il centro urbano di Toledo: il nome deriva dall’arabo e significa “mercato delle bestie da soma”, si svolgeva qui infatti il più importante mercato cittadino di cavalli e non solo. Era purtroppo anche adibita a “funzioni pubbliche” come le esecuzioni dei prigionieri o di coloro considerati eretici dall’Inquisizione. Proprio in questa piazza c’è il famoso Arco de la Sangre (l’Arco del Sangue): proprio sopra di esso c’era una Cappella della Confraternita del Prezioso Sangue di Cristo che accoglieva coloro che sarebbero stati giustiziati in piazza. #ansia
Se avete ancora tempo visitate l’Alcázar, è proprio lì vicino ed ora sede del Museo delle Armi.
Se non avete più tempo prendete il bus turistico (c’è una fermata vicino all’ingresso del Museo delle Armi) e dirigetevi verso la Stazione dove ora potete finalmente fare tutte le foto che volete prima di prendere il treno per Madrid.
Durante il tragitto di rientro avrete modo di riprendervi dal Quantum Leap appena affrontato e che vi ha fatto viaggiare nel tempo lungo le sponde del fiume Tago.