In libreria per “TRE PIANI” di Eshkol Nevo
TRE PIANI è uno dei romanzi più apprezzati dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, da cui è stato tratto l’omonimo film di Nanni Moretti presentato nel 2021 a Cannes.
Così intitolato perché fa riferimento a tre piani di uno stesso edificio situato nella periferia di Tel Aviv, ognuno dei quali racconta una storia di una famiglia di classe medio-alta.
Nel primo capitolo
La voce narrante è Arnon, padre di due bambine e marito di Ayelet, una donna molto forte. In sintesi, il personaggio racconta l’episodio in cui lui, per dei motivi non del tutto necessari, deve lasciare una delle due figlie, quella a cui lui è particolarmente legato, ai vicini: una coppia di anziani che “sfruttano” spesso da baby sitter; con la differenza che questa volta l’anziano signore, in assenza di sua moglie, manifesta uno dei suoi sintomi causati dall’alzheimer: porta la bambina a fare un giro per poi non ricordare la via del ritorno. Entrambi vengono ritrovati in una situazione sospetta all’interno di un frutteto vicino casa.
Il padre, oltre a sospettare che la figlia abbia subito molestie dall’anziano signore, lo aggredisce fisicamente anche se sotto osservazione in ospedale e poi finisce per tradire la moglie Ayalet con un personaggio che compare poco dopo: la nipote minorenne della coppia di signori.
Nel racconto del padre prevale quindi la sua visione perversa e impulsiva; il suo racconto è una continua ricerca tormentata di conferme e non viene mai svelata del tutto una conclusione: il matrimonio di Arnor e Ayalet è salvo? Il signore anziano ha davvero abusato della bambina?
Nel secondo capitolo
Il punto di vista si sposta su una figura femminile: Hani, una casalinga con due figli e un marito spesso assente per lavoro, per questo i vicini di casa la rinominano “la vedova”.
Questo personaggio ci racconta l’episodio in cui durante una delle trasferte del marito compare alla porta di casa il cognato, Evatar, con una richiesta di asilo perché ricercato e in fuga dai creditori. Con Evatar la donna narra di un rapporto tentatore, sembra infatti che in lui veda tutto ciò che le manca ad oggi con suo marito; finiscono infatti per raccontarsi segreti e flirtare in assenza del marito.
Anche in questo caso la storia non si conclude: il marito viene a sapere che il fratello ricercato è stato in casa sua? Che fine farà la relazione della donna con entrambi gli uomini?
Nel terzo capito
La voce narrante, sempre donna, è Dvora. Una donna vedova, ex magistrato, che racconta la storia della sua evoluzione e rinascita partendo dalla morte del marito e dal dramma vissuto con suo figlio Arad. Il cambiamento inizia quando, da sola nel suo appartamento, vede che a Tel Aviv si stanno svolgendo delle manifestazioni per protestare contro i prezzi della case. Da questo momento Dvora si fa forza, esce di casa in aiuto ai protestanti e incontra un personaggio chiave della sua storia; non vado oltre perché questo ci porta poi alla conclusione del libro. Il capitolo/piano secondo me più bello, emozionante e che accompagna ad un finale inaspettatamente felice, oltre che all’analisi dei tre piani dell’anima.
In alcuni casi ci sono delle interazioni tra i vicini dei tre piani, questo è divertente perché nel frattempo stiamo leggendo la loro storia e conoscendo i loro segreti. L’elemento comune di questi personaggi è il continuo volersi confessare e dover giustificare le proprie azioni, come se fosse necessario avere sempre un testimone: Arnon si sfoga con un vecchio amico al bar; Hani racconta tutto tramite una lettera ad una vecchia amica; Dvora registra tutto su una vecchia cassetta parlando al defunto marito.
Nell’ultimo capitolo si rivelano alcuni parallelismi, tra questi quello con l’Es, l’Io e il Super-io di Freud raccontati dal personaggio del terzo piano, Dvora:
“Al primo piano risiedono tutte le nostre pulsioni e istinti, l’Es. Al piano di mezzo, l’Io, che cerca di conciliare i nostri desideri e la realtà. E al piano più alto, il terzo, abita sua altezza il Super-io. Che ci richiama all’ordine con severità e ci impone di tenere conto dell’effetto delle nostre azioni sulla società.”
Nevo ha una scrittura cruda e sincera, questo è stato l’elemento che mi ha incollata al romanzo; forse anche più del suo precedente libro “La simmetria dei desideri”:
Sì, suggerisco di leggere questo libro, per me è stato uno dei romanzi più interessanti da analizzare che ho letto di recente.
E voi, cosa ci suggerite di leggere? 📚