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Chi mi conosce lo sa, le Isole Canarie sono il mio sogno costante ad occhi aperti e chiusi; racchiudono tutto ciò che cerco: clima costante tutto l’anno, mare, sport, natura, paesaggi, vita a misura d’uomo.

 

Arcipelago delle Canaria. © GoogleMap

 

GEOLOCALIZZAZIONE

Già nella letteratura classica greca e romana si narrava, sia in contesti mitici sia in opere storiche e geografiche, di isole dal clima dolce e con vegetazione lussureggiante situate nell’Oceano Atlantico, dove gli Dei destinavano alcuni eroi a trascorrervi una vita eterna e felice, fino a che Plinio il Vecchio le appella definitivamente come “Le Fortunate”.

Il buon caro Vecchio Plinio, oltre che appartenere ad una famiglia evidentemente legata ai vulcani 😉, ci aveva visto lungo: stesso clima del Marocco ma senza essere in Marocco, nulla da togliere ma… una birra in costume ci piace prenderla in qualsiasi spiaggia, giusto?

Poi, come essere in Florida, alle Bahamas, ai Caraibi, alle Bermuda, alle Hawaii, ma senza ore di volo estenuanti, senza cambi moneta e… senza dover far troppa attenzione a programmare il viaggio, qui niente cicloni: i tropici in Europa, mica male! “Mica male” forse l’ha pensato anche Cristoforo Colombo che ha visto in questo arcipelago “l’ultimo Autogrill” prima dell’attraversata oceanica verso le Indie: salpò da Palos de la Frontera per dirigersi alle Canarie, effettuare gli ultimi rifornimenti e “check navi”, prima di spiegare le vele e attraversare l’Atlantico con gli Alisei in poppa.

 

Il tragitto dei viaggi di Colombo che comprendono sempre un “pit-stop” alle Canarie. © Valeria DG

 

CLIMA, MICROCLIMI E MORFOLOGIA

Dalla loro fortunata posizione, discende un clima ottimale: subtropicale, temperatura costante tra i 25° C e i 30° C, sole sempre caldo (imprescindibile crema ad alta protezione UV), vento costante (forse l’unica cosa che ad alcuni potrebbe dar fastidio, ma vi assicuro che da sia sollievo che un grande senso di libertà). Più che di clima forse è meglio parlare di climi: come probabilmente molti sapranno, anche a causa del recente risveglio di Cumbre Vieja, il vulcano di La Palma, sono isole di origine vulcanica, il loro territorio e i loro paesaggi vi accorgerete che lo gridano a gran voce.

Pur essendo isole molto piccole hanno quindi la caratteristica di essere divise al loro interno da rilievi molto alti; basti pensare al Teide, il Vulcano di Tenerife alto quasi 4000 m, nonché vetta più alta di tutta la Spagna. Questo consente alle nubi, spinte dai famosi Alisei, di rimanere intrappolate nelle parti nord-orientali delle isole dove la temperatura si differenzia di 4° C – 6 ° C dalla parte sud-occidentale, e dove non è raro incontrare maltempo. Si può passare dal giocare a palle di neve la mattina, a fare il bagno in mare il pomeriggio stesso; non è magia è morfologia. Ma la magia si verifica quando ascendendo dalla playa alla montaña è possibile passare dal vedere agavi e buganville allo scorgere pini e castagni; sono infatti isole che grazie alla loro unicità trasmettono la sensazione di essere dentro al libro di Giulio Verne “Viaggio al centro della Terra“.

Le isole più battute dal turismo sono le maggiori, ma quale scegliere?

Tenerife con il suo Teide, Gran Canaria con le sue Dune di Maspalomas, Lanzarote con i suoi crateri lunari del Timanfaya, Fuerteventura con le sue spiagge chilometriche a Corralejo? Ardua scelta davvero.

Personalmente ritengo le più belle Lanzarote per paesaggi e Fuerteventura per mare e spiagge selvagge. Ma la vincitrice per me è Tenerife, qui è possibile approdarvi come appassionati di sport d’acqua, di vento e di terra, è possibile fare surf, windsurf e kite, trekking e ciclismo; ma è anche possibile spiaggiarsi sia in posti senza punti di ristoro, sia con chiringuitos ogni 50 m.

Gran Canaria è molto Tenerife style ma lo sviluppo turistico è stato secondo me più strutturato a Tenerife, e Gran Canaria negli anni ha perso un po’ del suo lustro.

 

LANZAROTE

Benvenuti sulla Luna! Questo si pensa sorvolando Lanzarote.

 

Uno de molti crateri di Lanzarote. © Valeria DG

 

Lanzarote è l’isola che pur non avendo picchi visibili o alte montagne da più l’idea di quello che significa isola vulcanica: i suoi crateri segnano e caratterizzano il territorio e la visita al Parco Naturale del Timanfaya vi farà attraversare il Parco dei Vulcani, si, plurale perché siete atterrati su circa 25 vulcani! Non temete, sono attivi ma dormienti; certo, la recente cronaca di La Palma rende difficili lo stare tranquilli ma non dovrebbero esserci pericoli. Vi suggerisco la visita al parco del Timanfaya dove vi daranno prova dell’attività del vulcano gettando dell’acqua in un piccolo cratere per farvi ammirare il getto di vapore che la rimanda al destinatario.

 

Timanfaya, il vulcano è attivo! Foto di foto. © Valeria DG

 

Qui è possibile effettuare l’escursione a dorso di dromedario.

Altra attrazione è la Cueva de Los Verdes, una grotta scavata da una colata Lavica del Vulcano Corona. La particolarità di questa grotta è che si estende per 6 km fino a sfociare nell’Oceano Atlantico e continuare sotto di esso formando così il Tunnel dell’Atlantide: il tunnel sottomarino formato da una colata lavica più lungo del Pianeta. Durante la visita guidata all’interno della grotta potrete scoprire dettagli delle diverse eruzioni notando le diverse stratificazioni e colori delle pareti. Nonostante quello che si può pensare, il nome non ha nulla a che vedere con tutto questo perché Verdes non è altro che il cognome del pastore che ha abitato al suo interno assieme alla sua famiglia durante il 1700 d.C.

Purtroppo non ho molte foto di Lanzarote, essendo stata la mia prima visita alle Canarie; era il lontano 2012, quando ancora non avevo potenti mezzi a mia disposizione, ma la buona notizia è che ci tornerò a Novembre di quest’anno, dunque potrò integrare questo articolo.

 

GRAN CANARIA

A dispetto del nome, questa non è l’isola più grande ma è la seconda in lista dopo Tenerife, che è la maggiore. Se vi piace camminare per chilometri in riva al mare, Gran Canaria fa per voi! A sud dell’isola c’è infatti la riserva naturale delle Dune di Maspalomas, un “desertino” di 25 km². Potrete camminare in riva all’oceano per ore con la sensazione di essere nel Sahara.

 

Riserva Naturale delle Dune di Maspalomas. © Valeria DG

 

Discesa dalla duna. © Valeria DG

 

Qui non poteva mancare l’escursione turistica per eccellenza: la passeggiata tra le dune a dorso di dromedario:

 

Escursione a dorso di dromedario nella Riserva Naturale di Maspalomas. © Valeria DG

 

Invece, per una serata cittadina vi consiglio di dirigervi a Meloneras, la “Gran Canaria da Bere” diciamo.

 

Lungomare di Meloneras. © Valeria DG

 

Un’altra spiaggia che vi consiglio di visitare è Playa del Inglés dove però, vi avviso, il costume addosso alle persone è davvero raro! Un po’ dappertutto in Spagna, per la verità, ma qui di più delle altre Isole Canarie.

Se avete voglia di un spiaggia più servita vi consiglio, invece, di puntare a Playa de Amadores: una spiaggia artificiale che vi darà davvero la sensazione di essere ai Caraibi.

 

Spiaggia de Amadores. © Valeria DG

 

Dopo una “faticosa” giornata al mare vi consiglio di spingervi un po’ più a nord, lungo la costa, per visitare Mogán: il suo porticciolo, i suoi ponti e piccoli canali gli hanno valso la definizione di Piccola Venezia delle Isole Canarie”… no, non lo è, ma la visita senz’altro vi piacerà 😊

 

Mogán. © Valeria DG

 

Un’altra cosa famosa delle Canarie è il Ron Miel, il Rum aromatizzato al miele; non vi piace il rum? Nemmeno a me, ma il Ron Miel è quella variante che ve lo farà apprezzare! Per farlo non c’è luogo migliore della fabbrica a nord dell’isola, le Distillerie Arehucas . Per raggiungerla vi consiglio di noleggiare un’auto e di non prendere la via più comoda, che sarebbe la GC-1 una superstrada comoda lungo la cosa orientale dell’Isola, bensì la GC-60 che al contrario taglia l’isola nel mezzo: è una strada due corsie, ben asfaltata ma ricca di curve, questo percorso vi darà l’opportunità di vivere la sensazione che vi descrivevo prima e cioè di passare dai Tropici alle Alpi.

 

FUERTEVENTURA

Detta l’isola della capre in quanto qui abbondano e il formaggio che si produce lavorando il loro latte è tanto famoso quanto squisito.

 

La merenda dei Campioni: Formaggio majorejo fritto, marmellata di more, birra. © Valeria DG

 

Questo formaggio tipico si chiama majorero, nome che deriva da Majo “della terra”; fu il nome che Leonardo Torriani, architetto italiano incaricato di migliorare la difesa delle fortezze canarie contro gli attacchi di pirati provenienti dal mare, diede alle popolazioni berbere giunte dall’Africa nord-occidentale sulle isole di Lanzarote e Fuerteventura. Non era il primo della sua famiglia a lavorare per la Corona di Spagna, suo zio Gianello Torriani fu l’architetto incaricato di canalizzare le acqua del fiume Tago a Toledo, contribuendone a fare la città imperiale che è stata e la Capitale che quasi divenne.

 

Betancuria, io che abbraccio l’effige di una delle sante caprette grazie alle quali possiamo gustare il majorejo. © Valeria DG

 

Di tutte le Canarie questa è l’isola più “piatta” e anche la più vicina al continente africano (circa 100 km dalle coste del Marocco). Fuerteventura è anche l’isola più lunga delle Canarie (circa 100 km) e forse per questo qui avvenne qualcosa che mi ha incuriosito e stupito: prima dell’arrivo dei Conquistadores europei, l’isola era divisa in ben due regni avversari: quello di Guise (a nord) e quello di Ayosa (a sud). Nulla potettero contro la superiorità tecnologica degli europei e alla fine furono battezzati, assieme al loro popolo, con nomi cristiani rispettivamente Luis e Alfonso. Di tutto questo la cosa che mi è stupito è: su un’isola così piccola addirittura due regni che per di più si facevano la guerra? Per cosa poi? “Se adesso è scarsamente popolata, mi immagino nel 1400 d.C. Quindi Guise, Ayosa, ma perché?” ho pensato questo guardando le loro statue.

 

I re di Fuerteventura, Guise e Ayosa. © Valeria DG

 

Questi bronzi si trovano sul tragitto verso Betancuria, città di grande rilievo storico per le Isole Canaria in quanto si pensa che sia stato il primo insediamento urbano dei berberi provenienti dall’Africa nord-occidentale, i Guanches. Qui a Betancuria c’è il un piccolo Museo che vi consiglio caldamente di visitare per capire di più la storia di quest’isola e delle sue antiche popolazioni.

Altro centro urbano da visitare è sicuramente Corralejo, a nord dell’isola, dove potrete passare una serata mondana tra tapas e passeggiate tra negozietti e vicoli tipici canari.

 

Passeggiata per le via di Corralejo, tipico balcone canario sulla destra. © Valeria DG

 

Qui è presente una delle spiagge più belle: le dune di Corralejo, non paragonabili a quelle di gran Canaria, ma in un certo senso più apprezzabili. Il mare qui ha sfumature davvero caraibiche e il fatto che questo luogo si trovi “nello stretto” tra Fuerteventura e Lanzarote, rende il paesaggio non infinito e aperto sull’Oceano, ma suggestivo.

 

Dune di Corralejo, vista su Lanzarote. © Valeria DG

 

Per ripararsi dal vento trovate uno di questi ripari sparsi tra le Dune. © Valeria DG

 

TENERIFE

Mi isla bonita. Un’isola per tutto e tutti. Non è infatti raro vedere gente in infradito e costume pronta a sdraiarsi per ore in riva al mare, surfisti ansiosi di cavalcare le onde dalle prime luci del mattino fino al calar del sole, runner beati di poter correre con una vista incredibile sull’Oceano, ciclisti intenti a sfidare le salite del Teide, escursionisti pronti a lunghe camminate nel parco naturale del vulcano…

La parte migliore dell’isola in cui soggiornare è senza dubbio il sud, turistico (fin troppo forse) ma molto vicino a queste mete naturalistiche meravigliose appena descritte; insomma la comodità a due passi dalla natura. Sempre ricorderò la passeggiata lungo mare tra Playa de Las Americas e Los Cristianos in cui ad un certo punto vidi lo “sbuffo” delle balene al largo.

 

Passeggiata tra Playa de Las Americas e Los Cristianos. © Valeria DG

 

Una volta qui dovete assolutamente noleggiare un’auto per visitare il Parco Naturale del Teide, immenso e meraviglioso. Scegliete una giornata soleggiata (facile) e con poco vento (difficile, ma guardate le previsioni e scegliete il giorno migliore); certo sacrificherete una mezza giornata di tintarella ma ne varrà la pena! La prima volta che ho visitato questo Parco ho pensato che ci fosse un giardiniere che lo curasse, invece è tutto “vero” e spontaneo: fiori strani e di colori accesi che sbucano da un terreno arido e scuro. La vista man mano che si sale migliora, essendo la vetta più alta di Spagna si ha una vista mozzafiato sull’arcipelago e nelle giornate più terse molto facilmente potrete vedere le isole vicine di La Gomera e Gran Canaria.

 

Il fenomeno del Mare di Nubi immortalato durante l’ascesa al Teide. © Valeria DG

 

Roque Cinchado (2000 m) con Vulcano sullo sfondo, monumento naturale all’interno del Parco Nazionale del Teide. © Valeria DG

 

Nel nord dell’isola c’è l’iconica cittadina di San Cristóbal de La Laguna con le sue strade acciottolate e perfettamente allineate, fu addirittura il modello della progettazione urbanistica delle città coloniali in America.

Altra meta turistica è il paesino di Icod de los Vinos, dove potrete ammirare un testimone silenzioso della storia: el Drago, una Dracaena Draco di più di 800 anni; tutti i suoi numeri sono stupefacenti: altezza 18 m , larghezza tronco ben 20 m. Il nome Drago deriva ancora una volta dalla mitologia: il compito di Ercole durante la sua undicesima fatica era quello di rubare tre pomi d’oro dal giardino delle Esperidi, da molti collocato a Tenerife, sorvegliato dal Drago Ladone. Ercole uccise il drago recidendone le teste e compì l’impresa e il fatto che la Dracaena Drago se recisa sanguini una resina particolare che si ossida a contatto con l’aria assumendo un colore rosso molto intenso, ricordando il colore del sangue appunto, completa la suggestione e la suggella nascita del mito.

 

El Drago, Icod de los Vinos. © Valeria DG

 

Qualsiasi sia il vostro tipo di vacanza e soprattutto in qualsiasi momento dell’anno vogliate farla, le Canarie saranno in grado di soddisfarvi e lasciarvi negli occhi e nel cuore paesaggi meravigliosi: ci si sente immersi nei quattro elementi e pervasi da forti emozioni suscitate che solo immagini che rivelano la bellezza e la forza della natura possono dare.

 

Paesaggio canario: terra, aria, acqua e fuoco in un unico scatto. © Valeria DG

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